I 7 migliori brani di David Bowie e perché

26 Giugno 2019 Off Di Artis Teatro

Per oltre 40 anni, David Bowie ha scritto e pubblicato musica brillante. Il suo modello insolito e normale ha avuto per decenni il ritmo del rock n ‘roll, con singoli di successo e album in ogni decennio della sua professione. Mi sembra ovvio scrivere un elenco delle sette canzoni di David Bowie più divertenti e di ciò che mi fa piacere.

1. “Trendy Love” – ​​Un considerevole nick di neo-soul, in totale con i cantanti back-up delle ragazze che fanno un sostanziale call-and-response con la voce solista di Bowie. Un sostanziale assolo di sax suona questo tradizionale Bowie.

2. “Keep to Keep” – Partendo da un groove rock senza fretta, meditabondo e slinky, questa opus sui risultati della cocaina rapida offre la capacità di un segmento 2d più sbarazzino, tutti i tamburi tremolanti e la goffa vertiginosa. Un capolavoro. “Il cannone europeo è qui” – certamente.

3. “Vogue” – Una melodia sostanziale di tendenza e gli americani contrari che seguono. La grande produzione di Tony Visconti e uno strappo di Robert Fripp aggiungono il tocco perfetto a questa gemma pop.

4. “John, I’m Very best Dancing” – Scelgo la versione normale B-aspect per ridiscutere la versione del 1974, mi fa piacere la semplice intro chitarra acustica che dà il via a una canzoncina pop vivace. Sebbene questo sia un pop minimalista in contrasto con quello che raggiungerebbe, l’eccellente musicalità, in particolare il basso, spinge questa melodia in alto nella stratosfera. “Toccami!”

5. “Larghezza di un cerchio” – Un tradizionale non celebrato dall’album “Man Who Venduti il ​​Mondo”, questo brano mette in evidenza il contributo di Mick Ronson al primo catalogo di Bowie. Sii contento di “Keep to Keep”: questa melodia passa per un metodo di diverse sezioni, dall’intro contemplativo alla parte del cuore galoppante fino al blistering solo di questa melodia senza che la procedura smetta di crescere o, per quel soggetto, brillante. Ecco il primo Bowie al suo thrashing, psichedelico più handiest.

6. “TVC15” – il pianoforte tintinnante di Roy Bittan e la prima sala dei tordi di Bowie che annunciano questo pistone – si compiacciono la melodia neo-funk di un mondo futuro, la TV è diventata impensabile (non molto meno che per gli anni ’70) del livello interattività. Le parti pop degli anni ’50 si fondevano con l’immaginario Orwelliano costruito per una giustapposizione standard di Bowie.

7. “Suffragette Metropolis” – Dall’introinente intro ad 1 tra i più famosi fallimenti-finiture in roccia antica precedente (“Awwwwwwwwhamhamhamamamodauma”), questa melodia pop potente non si lascia scappare. Grandi voci di accompagnamento stabiliscono il palcoscenico per un tradizionale Bowie-jive, un “totale blam-blam” nell’occasione in cui potresti star bene (e so che potresti star bene). Devo inoltre costruire un annuncio sul sostanziale esercizio del sax stratificato di Bowie e dei primi sintetizzatori per dargli il marchio WHOOSH!