Sintesi panoramica: Roar Siegel-Schwall
15 Giugno 2019Roar Siegel Schwall, ok? Howdy, lanciati in avanti, ti sfido, informalo sei volte immediatamente! Certo, questo è il titolo di questo album della Siegel-Schwall Band, una blues band di Chicago. Questa band è diventata appena una in una lunga coda di leggendari artisti e gruppi del blues di Chicago.
Dopo essere stato affascinato dal loro primo album Siegel-Schwall Band, ho acquistato questo album 2d nel 1968. Così come il loro primo album è diventato non appena, questo è diventato non appena ancora migliore – la perfezione extra speciale nel Chicago blues.
Tra le produzioni di questi primi due album, il bassista Jos Davidson ha lasciato il quartiere per intrappolare Otis Spann, consegnando persino il principale pianista blues di Chicago. Prima di unirsi a Siegel-Schwall, Jos ha suonato con Steve Miller e la sua prima band The Ardells. Quando Jos se ne andò, Corky e Jim lo desideravano bene e così loro di strada dedicarono questo 2d dei loro album a Davidson. Dopo che Jos ha lasciato Siegel-Schwall è diventato non appena modificato da Jack Dawson, un importante bassista nel suo hang etico. Jack aveva già una grande esperienza nel mondo dei bassi blues mentre suonava con un gruppo blues di Detroit, i Prime Movers Blues Band. Jack si è unito al batterista Russ Chadwick, al partecipante elettrificato della chitarra acustica Jim Schwall, e ha afferrato l’arpa della bocca, Corky Siegel; il quartiere è venuto collettivamente per assorbire, a mio modesto pensiero, l’album blues più semplice di tutti i tempi. Tutte le voci sono condotte da Jim Schwall o Corky Siegel. Inoltre alla sua chitarra, Schwall ha inoltre suonato il mandolino su questo album, e Siegel ha inoltre suonato il piano.
Prodotto da Samuel Charters nel 1967 per l’etichetta Forefront, Roar Siegel-Schwall è diventato non appena registrato con un complesso multicanale di microfoni, registratori e amplificatori dell’inventiva più evoluta di quel periodo. Quella combinazione ha prodotto una risposta in frequenza che copriva il totale diverso dell’ascolto umano. Con il tono sicuro delle loro voci, il lavoro di precisione delle chitarre e i suoni finemente levigati dell’armonica di Corky, questa combinazione di modi di registrazione diretti in uno dei suoni più facili, sicuri come quelli che abbia mai sentito.
Su questo 46 minuti di pura, ricchezza di suoni blues è uno dei miei preferiti di tutti i tempi, I’m A King Bee, 5: 29, scritto da Slim Harpo, alias James D. Moore, arrangiato da George Martin, e cantato da Corky Siegel. Gli ingredienti flip facet un altro dei miei preferiti, Bring It With You When You Arrive, 4: 15, una traccia convenzionale, arrangiata e cantata da Jim Schwall. Questo album è estremamente utile per gli intenditori di una bella canzone.