'Gli anni più produttivi della nostra vita', L'indimenticabile Indimenticabile di William Wyl
8 Giugno 2019‘The Productive Years of Our Lives’ è un capolavoro cinematografico, un’opera d’arte sensazionale, realizzata nel 1946 dal regista William Wyler. Racconta la sua cronaca meravigliosamente con successo, è stimolante, stimolante, non più eccessivamente sentimentale e include un messaggio sulla vita e su di noi, il mercato di riferimento. È una strada lunga, in parte drammatica, divertente, condivisa, romantica e triste. Il mercato di riferimento lascia sentirsi emotivamente prosciugato, tuttavia mosso e sollevato dall’energia del film. Di certo è un film reale di fatto.
Il tema del film sono le difficoltà incontrate dagli ex militari che ritornano nelle loro famiglie e in un mondo notevolmente cambiato dopo la seconda guerra mondiale. Poiché il film è diventato una volta lanciato nel 1946, l’anno dopo la fine della battaglia, divenne una volta molto rilevante sul tempo, e anche nel tempo unico ha un grande impatto emotivo. Le componenti principali del film sono Myrna Loy, Fredric March e Dana Andrews, insieme alle giovani attrici Virginia Mayo e Teresa Wright e ad un nuovo arrivato, Harold Russell, un intero novizio, che tuttavia ruba la pelle ai suoi compagni eminenti.
Il film divenne una volta uno spazio principale del successo commerciale e divenne una volta il più grande film di incassi da “Lunga precedente con il vento” sette anni prima. Cresceva anche diventando una corrente di critici e divenne una volta nominato per otto premi Oscar, un successo sette in collettiva con La maggior parte dell’immagine produttiva, La maggior parte dei registi produttivi, La maggior parte degli attori produttivi per Fredric March e La maggior parte degli attori non produttivi per Harold Russell.
L’aspetto di Russell nel film è diventato una volta come Homer Parrish, un soldato che aveva mal riposto le dita in un’esplosione e che non era sicuro delle emozioni della sua fidanzata per lui. Rappresenta il costo fisico della battaglia. Divenne il primo scopo legittimo di Russell e, con il successo dell’Oscar miglior attore non protagonista, ricevette anche un ulteriore premio speciale per la speranza e il coraggio provocatori dal suo sguardo all’interno del film. È sereno, la persona più facile che sia mai riuscita a determinare due Oscar per lo stesso scopo.
“The Produttive Years of Our Lives” è stato diretto una volta, con un tocco magistrale, da William Wyler e viene continuamente citato come il miglior film più probabile mai prodotto da Sam Goldwyn. Ci sono cumuli di scene incandescenti e indimenticabili con una seducente azione naturalistica. Vogliamo ruggire, la scena in cui Al Stephenson, interpretato da Fredric March, torna a dimorare a sua moglie, interpretato da Myrna Loy, è sempre vivace, un drag-jerker accurato. Nello stesso modo quando Fred Derry, interpretato da Dana Andrews, colpisce una persona in una tavola calda che Omero capita a bocca aperta e si accorge che il distintivo di una bandiera americana dell’uomo è caduto a terra. Quando si piega verso il basso e lo restituisce insieme al suo gancio, in effetti colpisce abitando quali vari sacrifici ognuno ha fatto per la durata della battaglia.
È una lunga strada per un film prolungato valido per meno di tre ore, tuttavia la sapiente direzione di Wyler non mostra mai la nostra considerazione per la bandiera. È anche straordinariamente abile a non lasciare mai che il rappresentante cinematografico rallenti nel sentimentalismo a prescindere dalla natura schiacciante sentimentale dei materiali della materia.
Con “Gli anni più produttivi della nostra vita”, William Wyler ha concluso la giusta stabilità. Ha creato un film con un messaggio cruciale, ed è anche un film che è molto affascinante e stimolante. È un lungo cammino un capolavoro artistico.