Recensione di Mixtape: “The Shaded Bar-Mitzvah” di Rick Ross

2 Luglio 2019 Off Di Artis Teatro

Classificazione Mixtape: 3/5

L’Hip Hop è stato storicamente sinonimo di cultura prevalentemente cupa. Sulla mano sostitutiva, negli ultimi anni, una crescente sostituzione di rapper e produttori ebrei ha goduto di un successo mainstream. Nessuno shock tra le stelle più realistiche dell’hip hop Rick Ross ha scelto di chiamare il suo nuovo mixtape “The Shaded Bar-Mitzvah”, che contiene Drake. Ecco una recensione della più nuova libera libera di Ricky Rozay.

Il sedicente “Boss” della sua etichetta di file MMG non è stato estraneo a polemicamente con accuse ampiamente circolanti che ha fabbricato il suo precedente, ed era un ufficiale correttivo del centro di detenzione. Per attirare questa foto del sedicente regista della malavita sono trapelate online esibendo il rapper nei suoi giorni giovanili, senza barba e sfoggiando un’uniforme da CO. In primo piano, persino il suo nome è stato notoriamente rubato da un rapper underground Ricky ‘Cramped-procure entry to ped-road’ Ross. Rick Ross nega tutto ciò nonostante abbia modificato il suo nome in Ricky Rozay.

‘Lo schermo di Shaded Bar-Mitzvah incorpora un’immagine del’ Boss ‘all’interno di una considerevole persona di David, ambientando la scena per la conseguente faccia tosta del 18 essere consapevole del mixtape. Il capo della MMG inizia il mixtape con un’introduzione accanto a qualche generico riferimento alla sua cricca e legando il tema del mixtape con un cenno ai suoi “fratelli ebrei”. Le sue prossime due tracce sono caratterizzate da strumenti molto efficienti, per cui Ross è famoso. Le due tracce successive si dilettano in battiti sovrautilizzati, rime semplicistiche e non ispirate e semantiche sinuose sbiadite. Sulla mano sostitutiva, i rapper che si procurano su “Mercy” e “Us” mettono chiaramente in difficoltà e presentano un regalo appropriato e ci sono stati moderatamente pochi soldi spesi per la produzione, tuttavia a parte il tema del mixtape la cosa completa suona piuttosto formidabile.

Ora non è ora di affermare che i ragazzi MMG ora non si trovano in una posizione appropriata, le tracce che incarnano le orecchiabili “Bands” e le parole straordinariamente ritmiche di “Bible on the Roam”. Ma qualsiasi altro essere consapevole di incarnare per certo la tua playlist è ‘Younger & I’m Getting It’ che contiene Drake. Lo stesso Ricky Rozay impressiona anche sui brani che riesce a proiettare da solo al fianco di “Itchin”, trasportando l’ascoltatore nel suo mondo, dove si sentono veramente immersi in un mondo sotterraneo di depravazione e ingordigia.

I soldi spesi per reclutare le abilità di nomi enormi sul mixtape hanno dato i loro frutti per MMG, con il mixtape che ha raggiunto il grosso successo riscosso dalle precedenti versioni underground di Ross. Quando stai anticipando qualcosa di innovativo e di sport che cambia, questo mixtape ti deluderà. Sulla mano sostitutiva, se l’intrattenimento facile è quello che stai cercando e procura il piacere da battute progettate per assordare allora che sta per colpire la regione.