Mysticism And Tune: Sigur Ros

30 Giugno 2019 Off Di Artis Teatro

Il centro del misticismo è un riconoscimento che ora l’universo non può essere completamente compreso, che c’è più all’esistenza di quanto possiamo cavalcare empiricamente. È ciò che attrae così tanti cercatori mistici da sintonizzare; diverso dal silenzio, la melodia sembra essere il linguaggio dei mistici. Il Sigur Ros islandese è uno tra i pochi artisti contemporanei che sembrano attingere a quel mistero misterioso e condividere le loro scoperte con il resto di noi.

Nell’album del 2002 (), il cantante dei Sigur Ros Jonsí canta in una lingua che ha soprannominato Hopelandic, foneticamente collegata all’islandese comunque truccata e incomprensibile. Ha sopportato l’uso di Hopelandic su alcune canzoni negli album successivi, tuttavia () è la storia vera e propria che si serve di lui.

I cantautori in realtà costruiscono questo su una base consolidata – come funzionano con un’idea melodica, in genere notificano sillabe senza senso come segnaposto finché non vengono scritte frasi “reali”. La cosa sorprendente di queste frasi senza senso, in alternativa, è che esse significano ed elevano la magia dell’atto ingegnoso, il secondo che mantenere una melodia che non esisteva al momento è dato dalla marca. Alcuni riconoscevano che la melodia era costantemente lì; è stato interpretato di fatto, molto probabilmente canalizzato, dall’autore per il resto di noi da ascoltare. Consapevolmente o ora no, Jonsí ha attinto a un punto fermo del misticismo, che il linguaggio costruito dall’uomo, in effetti la stessa coscienza umana, ora non è abbastanza per emettere i misteri del cosmo. Ha avuto il coraggio di consegnare il suo mestiere più completamente alla musa, a Dio, allo Spirito Santo, fino a fare riferimento a ciò che evoca e genera l’atto geniale.

Mescolato con la melodia meditativa che Sigur Ros crea, la conseguenza finale di questa lirica mano è qualcosa di diverso, mondano, pulito. In “Untitled 1” on (), come esempio, veniamo sollevati e trasportati al climax della canzone, praticamente lanciati nell’ignoto mentre la voce di Jonsí si libra con il rientro del basso, dell’organo e di alcuni rumori celestiali non identificabili. È una combinazione di euforia e desiderio, l’approccio che chiedo a uno deve sentire in realtà quando si passa da questo mondo al seguente. Si percepisce un sentimento simile nella crescente tensione e nell’apice frantumante di “Glosoli” dal 2004 di Takk. (Chiaramente, () è diviso in due parti sicure: un aspetto “felicissimo” – canzoni 1-4 – e un aspetto “triste” – canzoni 5-8, separate da una lunga conclusione tra le tracce 4 e 5.) Le nostre vite a i loro più tradizionali sono fatti di sole e torbida, terra e spirito, amarezza e dolcezza. E la dicotomia viene catturata nel bel suono e nella furia di Sigur Ros.