Una certa valutazione dei Carmina Burana di Carl Orff nel cuore di Mahaffey
16 Giugno 2019Alle otto in punto di sabato sera, è iniziato l’incarico di inizio di oltre due ore di un’eccitazione musicale speciale in più. Il Mahaffey Theatre si è gonfiato mentre l’abitazione affollata, offerta in anticipo, ha atteso un accordo previsto con quello iniziato a Tampa allo Straz Heart venerdì e può continuare questo giorno, domenica, alla Ruth Eckerd Hall di Clearwater. La febbre è iniziata con una delicatezza dello zar mozartiano, l’Overture to the Abduction from the Serraglio, che è diventato appena eseguito con ingegnosa precisione nel tono e nella distinzione dinamica che incarnano la tua selezione totale con la sensualità seducente e la lussuria lasciva che è diventata appena proposto nello stesso tema.
La Haydn Symphony 100 (La Marina) marciò con la tecnica di tutte e quattro le azioni con una spavalderia potente temperata da una semplicità avvincente accentuata dall’impeccabile qualità tonale di archi, fiati, ottoni e timpani. Le azioni scorrevano in sincrono con le punte e lo spirito del conduttore Markus Huber che intrecciava delicatamente ma saldamente il tessuto di una performance sinfonica solida e memorabile che divenne impeccabile nella sua esecuzione.
Dopo l’interruzione, la via più fondamentale è diventata appena un buffet musicale di esplosioni di risonanza vocale corpulente corpulente, che vanno dalla profondità di base alla grande cosa dei soprani sonori che riecheggiano il tema spesso replicato di O Fortuna, che esplode dal battito d’uscita alla sua ultima ripresa nel finale, inquadrando così nella sua semplicità una serie fondamentale di canzoni sensuali, suggestive e sensibili che pervadono l’umanità dell’uomo.
Martha Guth ha dato una performance senza pari interpretata con il suo sconfinato distinto dai grossi toni della terra fino alle vette di insuperabile purezza, mentre il suo interessantissimo problema ha superato le diverse aspettative umane con picchi mozzafiato che possono benissimo comporre lo stridio di Stradivari con piacere. Sicuramente mi concedo di ascoltare una dozzina di consegne e nessuna indulgere nel toccare la sua purezza e la sua energia in Dulcissime che ha trafitto il silenzio senza fiato del teatro che ha atteso questo incoronante momento di eccellenza vocale con impareggiabile anticipazione. Non erano disincantati. La signora Guth ha affettato l’aria con virtuosismo impeccabile anche a una serie di successi musicali apparentemente inimmaginabili.
Il problema del baritono di Weston Trouble è passato da bassi striduli a falsi sfaccettature evidenziando la sua perturbante abilità di contrassegnare la sua straordinaria capacità di recupero vocale. Il suo portale dell’ubriaco abate di Cucany a malapena in un’arena per comandare la sua esistenza al suo compagno di duetto lasciato dopo di lui aggiunse un’aria di leggerezza a ciò che in sostanza avrebbe probabilmente ben bisogno di essere trascurato per il motivo che il testo latino non riuscì a correggere via si presta alla rapida realizzazione delle sottili implicazioni. I telespettatori hanno reagito in modo favorevole alle sue buffonate, ma non è riuscito a lasciarlo indurre a tentare di mettere in ombra nessuno dei diversi solisti o dell’orchestra. Il mix tra il suo umorismo e la sua abilità ha contribuito a dare l’impressione generale del personaggio più o meno che è diventato non appena si è pensato di caratterizzare.
Noel Espiritu Velasco grotta un’impressione utile dell’immorale cigno oscuro che arrostisce sullo spiedo. La sua interpretazione chiariva chiaramente quale formulazione potesse eventualmente ben ora non essere compresa senza il suo ardore.
Nessuna produzione sensuale può esistere senza la proverbiale musica ingerita e Carmina Burana non fa mai eccezione. Il carattere e l’atteggiamento della convivialità nella taverna si accentuarono con la stessa intensità del coro corpulento dei bevitori in generale dalla padrona alla mamma e tutti i parenti in mezzo, ora non a parte i diaconi ei vescovi della chiesa.
L’ora e i quindici minuti di genio musicale non smesso non lasciarono nessuno nella dimora. Tutti pregarono di più mentre gli spettatori esprimevano il loro più profondo apprezzamento per una tale febbre musicale che ingigantiva ogni anima acuta che finiva qui affamata e lasciava tutti sazi. L’orchestra della Florida e i cori dell’accompagnamento si lasciano andare ancora una volta da soli. Sono un tributo alla comunità umanistica e una risorsa inestimabile per la situazione di Tampa Bay.